Sono stati fatti centinaia di studi clinici, compresi alcuni che hanno avuto una vasta eco, sui possibili benefici degli acidi grassi omega-3 per la prevenzione di malattie cardiache, con il risultato di avere conclusioni contrastanti, affermazioni diversificate, e consumatori frustrati per l'incertezza su cosa credere.
Una recente analisi fatta da scienziati del Linus Pauling Institute della Oregon State University, pubblicato sul Journal of Lipid Research, ha analizzato molti di questi risultati in competizione, e ci aiuta a spiegare perché così tanti di questi studi sembrano giungere a conclusioni diverse.
La revisione conclude che sia il consumo di pesce che gli integratori dietologici di acidi grassi omega-3 possono comunque aiutare a prevenire le malattie cardiache; che alcuni acidi grassi, da certe fonti, sono più efficaci di altri; che questi composti possono avere un valore enorme per gravi problemi di salute diversi dalle malattie cardiache; e che l'efficacia reale delle terapie farmacologiche moderne per le malattie del cuore potrebbe spiegare i risultati contrastanti sui benefici degli acidi grassi omega-3.
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"Dopo decenni di studio degli acidi grassi omega-3, è chiaro che hanno valore nella prevenzione primaria delle malattie cardiache", ha detto Donald Jump, autore dell'analisi e ricercatore principale del Linus Pauling Institute, nonchè professore nel College of Public Health and Human Sciences dell'OSU. "E' meno chiaro l'ammontare dell'impatto degli oli di pesce nella prevenzione di ulteriori eventi cardiovascolari in persone che hanno già malattie cardiache. Gli studi condotti da alcuni decenni mostrano una validità anche per quella popolazione di pazienti, ma gli studi più recenti sono meno chiari. Crediamo che una spiegazione sia nell'efficacia dei trattamenti attualmente offerti".
Uno dei primi studi che ha generato interesse sugli acidi grassi omega-3 è stato fatto nel 1970 sugli Inuit della Groenlandia, che mangiano grandi quantità di pesce e che hanno livelli insolitamente bassi di malattie cardiovascolari. Ma, dice Jump, oggi milioni di persone a rischio di malattie cardiovascolari prendono farmaci come le statine per il colesterolo alto, fibrati per i trigliceridi alti, anti-trombotici per fluidificare il sangue, e altri farmaci con effetti anti-infiammatori o anti-aritmia.
Gli oli di pesce possono avere effetti positivi sulla quasi totalità di questi stessi fattori di rischio cardiovascolare, dice Jump, ma anche i farmaci possono farlo. "Alcuni dei primi studi fatti sull'olio di pesce sono precedenti all'apparizione di così tanti farmaci efficaci, ampiamente disponibili e molto utilizzati", dice Jump. "E la gente spesso dimentica che i nutrienti, come gli oli di pesce, sono meno potenti dei farmaci da prescrizione, e spesso hanno la migliore validità quando sono utilizzati per lunghi periodi. Quando così tante persone in questi studi seguono un regime di farmaci contro gli stessi problemi affrontati dall'olio di pesce, è facile capire perché è più difficile rilevare i vantaggi degli oli di pesce", ha detto. Il punto, dice Jump, non è se gli acidi grassi omega-3 sono validi - lo sono. Ma negli studi sul loro valore nelle malattie cardiovascolari, che sono spesso effettuati quando i pazienti stanno assumendo altri farmaci, quel valore è meno chiaro.
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Una vasta gamma di altre ricerche, dice, conferma che gli acidi grassi omega-3 hanno anche benefici per la salute che vanno oltre le malattie cardiovascolari. Essi hanno dimostrato di migliorare l'acuità visiva, migliorare la funzione cognitiva e ridurre la demenza, ridurre l'infiammazione e, forse, alcuni tipi di cancro, come il cancro del colon, e ridurre la mortalità complessiva. Tra i risultati di questa recensione si trova che:
- Un tipo di acidi grassi omega-3 importante per la salute umana è il DHA, che è l'acido grasso omega-3 predominante che si accumula nei tessuti.
- Le fonti di origine vegetale di questi acidi grassi, come l'olio di semi di lino o di semi di chia, hanno meno vantaggi rispetto a quelli dei pesci di acqua fredda, a causa delle differenze nel modo in cui il corpo umano elabora questi nutrienti.
- Per le persone che non vogliono o non possono consumare integratori di pesce o olio di pesce, alcuni prodotti a base di lievito o alghe sono di alta qualità.
- E' difficile essere certi della quantità degli acidi grassi omega-3 dei pesci da allevamento, dal momento che questi pesci hanno bisogno di una integrazione alimentare di omega-3.
"Crediamo comunque che ci sia una forte evidenza che il contenuto di EPA e DHA nei tessuti del cuore e nel sangue sia importante per la salute e per la prevenzione delle malattie cardiovascolari" conclude Jump. "Per soddisfare le attuali raccomandazioni per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari, gli individui dovrebbero consumare 200-300 milligrammi di EPA e DHA combinati al giorno".
Questa ricerca è stata finanziata dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti e dal National Institutes of Health.
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Fonte: Materiale della Oregon State University.
Riferimento: DB Jump, CM Depner, S. Tripathy. Omega-3 fatty acid supplementation and cardiovascular disease: Thematic Review Series: New Lipid and Lipoprotein Targets for the Treatment of Cardiometabolic Diseases. The Journal of Lipid Research, 2012; 53 (12): 2525 DOI: 10.1194/jlr.R027904.
Pubblicato in ScienceDaily il 28 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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